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Eventi

Eventi (a pensieri)

Le pagine di "Pensieri" di oltre 5 MB (con tutte le problematiche sulle alluvioni in Valtellina ed ad Ardenno) sono state completamente disattivate in data 5 settembre 2006, poiché abbiamo deciso di sganciarci da ogni contesto politico. La nostra modesta esperienza politica maturata sin dal periodo del 68' e del 69' ad oggi, ci ha portato alla conclusione amara: la partecipazione alla vita politica "è inutile" per se e per gli altri. Lasciamo solo in questa pagina alcuni nostri interventi fatti sulla stampa locale che meglio rappresentano il nostro pensiero e il nostro impegno sociale. Vogliamo anche lasciare una lettera del Presidente della Regione Lombardia che ci ha inviato a titolo personale sulla realizzazione della S.S. 38 , essa conferma che spesso la politica usa le parole a sproposito e in abbondanza. La S.S. 38 tanto auspicata a parole da tutti e promessa per il 2005 dal Presidente Formigoni, a tuttora (2008) non è ancora stato fatto l'appalto! Ci piace anche lasciare una nostra lettera-articolo pubblicata sulla Provincia di Sondrio inerente ai Sindacati e al lavoro a tempo determinato.

Da Roberto Formigoni:

Milano, giugno 2000
Egr. Sig. Enio Bertolini

Vorrei, innanzitutto, ringraziarLa per la testimonianza di stima che esprime nella Sua nota dello scorso aprile e, nel contempo, poter riaffermare il preciso impegno della Regione Lombardia a voler realizzare concretamente i progetti vitali per lo sviluppo della nostra Regione. Relativamente alla questione Valtellina, Le comunico che gli Uffici regionali competenti stanno definendo i contenuti dell'Accordo di Programma Quadro per lo sviluppo del sistema relazionale della Valtellina che, prossimamente, verrà sottoscritto con il Governo nazionale. Tra le opere previste nell'Accordo che, Le anticipo, sarà molto impegnativo sia dal punto di vista economico che che per la qualità e quantità dei lavori individuati, gli interventi selle SS 36 e 38costituiscono, a mio avviso, il punto qualificante per il rilancio economico e sociale dell'area. Nello specifico, posso anticiparle, dopo una apposita verifica condotta nei giorni scorsi, che i tecnici hanno ipotizzato, per il 2005, la conclusione dei lavori per la realizzazione della variante di Morbegno e nei tre anni successivi l'intervento fino a Sondrio. Distinti saluti.

Roberto Formigoni


NB: la forma "grassetto" è stata da noi aggiunta

Roma, 31 maggio 2000
Da Luciano Violante:

Egregio signore,
il Presidente della Camera, Luciano Violante, ha ricevuto la Sua e-mail dello scorso 24 maggio e ha preso atto di quanto in essa contenuto. Al riguardo, desidero informarLa che il Presidente, pur comprendendo quanto da Lei esposto, non può, naturalmente, sindacare il metodo o le scelte che ogni singolo parlamentare effettua nel proprio rapporto con i cittadini. La prego, peraltro, qualora lo riterrà opportuno, di voler inviare al Presidente l'oggetto della Sua richiesta relativa alla L. 68/99 recante “Norme per il diritto al lavoro ai disabili”. Colgo l'occasione per inviarLe i più cordiali saluti del Presidente, cui unisco i miei personali.

Dott. Aldo Stevanin
Consigliere Capo della Segreteria
del Presidente della Camera dei Deputati

Nostra lettera inviata al Direttore e pubblicata su Centro Valle del 29 luglio 20

“SONO TORNATI GLI ANNI DI PIOMBO”

Un democratico non va a manifestare con il casco in testa,
un democratico non protesta con le spranghe,
un democratico non manifesta con le bombe molotov,
un democratico non insulta chi è preposto all'ordine pubblico,
un democratico quando manifesta non distrugge negozi o le auto che trova sulla strada,
un democratico non incendia le banche durante le manifestazioni,
un democratico non fa attentati contro le persone e cose,
un democratico quando protesta rispetta chi la pensa diversamente;
così succedeva negli anni di piombo dove sono stati uccisi a sangue freddo centinaia di persone, così è successo a Genova durante il G8; i morti aimè verranno, ne sono certo in quanto il linguaggio degli organizzatori e dei fiancheggiatori è identico agli anni bui del '68 e del'69. Provo nausea sentendo giornalisti che per coprire le nefandezze di manifestanti di cui sopra, inventano dietrologie. Dopo sette anni senza scioperi e manifestazioni violente, mi aspetto anni bui di declino e di distruzione, come è avvenuto negli anni '70 dove il potere era in mano a minoranze estremiste con il solo scopo di distruggere tutto ciò che non era di sinistra. Mi aspetto nauseande trasmissioni televisive condotte da soliti direttori di grido e con i soliti ospiti schierati e in soprannumero. Voglio sperare che chi legittimamente e democraticamente ha vinto le elezioni sappia governare in modo chiaro e con coraggio nel rispetto della legge. Un errore è stato commesso in occasione del G8: dare spazio a persone che rappresentano minoranze violente con interviste giornaliere fatte con il solo scopo di fomentare la gente alla rivolta. Sono sicuro che anche questo pseudo-movimento antiglobalizzazione alla lunga dalla stessa gente comune sarà sconfitto, dopo che però avrà lasciato alle spalle distruzione fisica e morale proprio come gli anni di piombo. Mi aspetto infine un soccorso rosso capace di assolvere e nascondere mandanti e criminali di attentati come è successo negli anni delle Brigate Rosse. Trovo pena per chi in buona fede viene ingannato e usato come scudo per progetti di sovversione e di rivolta antidemocratica.

Lettera firmata
Data 24 luglio 2001

Nostra lettera inviata nel 2003 e pubblicata sul giornale La Provincia di Sondrio.


Monti e la Camusso a tavola

I Sindacati come certi Preti e come certi Magistrati

Si dice che i Sindacati non sono più come nel 68 e spesso sono a fianco dei padroni, si dice anche che i Preti non sono più preti come una volta, si dice ancora da molti che persino i Magistrati non sono più dei giusti come dovrebbero: perché?

Penso sia dovuto non tanto all'abito che indossano (un proverbio tedesco dice che è l'abito che fa il monaco) ma ai luoghi che frequentano e soprattutto ai tavoli e alle cene che frequentano.
Prendo ad esempio i Sindacati; infatti è da molti anni che ogni qualsiasi contratto porta al suo inizio dei preamboli relativi alle “Relazioni” o alle “Commissioni Paritetiche” che costringono e vogliono gli stessi (sindacati e padroni) a sedersi sullo stesso tavolo a discutere alla pari di cose che per i lavoratori gli sono proprie al solo Padrone.
E cosi se si vuole citare ancora un altro proverbio: chi va al mulino si infarina.
Cioè: è scontato che se devo decidere di cose che riguardano la gestione aziendale in modo paritetico devo andare come si dice malignamente a braccetto con chi decide, e quindi come posso non andare d'accordo con chi siede sullo stesso tavolo se gli obbiettivi anche se non convergenti sono uguali “nel voler decidere”?
Come può quindi il Sindacato difendere i Lavoratori dal Padrone, quando questi spesso o quasi sempre siedono da soli allo stesso tavolo?
Si dice addirittura che spesso sono seduti come commensali anche alle cosiddette cene di lavoro, anche qui, è noto che mangiando e bevendo assieme si diventa amici e alle volte amici per la pelle.
E allora come si può fare “battaglie” se si è amici?
Va da se che i lavoratori che fanno la vera battaglia si trovano cosi due comandanti che nei fatti non li rappresentano.
Ecco quindi alcune riflessioni che se vengono attentamente analizzate si arriva alla certa conclusione che i Sindacati non sono più gli stessi sindacati di un tempo, anzi molti lavoratori li accusano di complicità con il padrone e
spesso quando parlano usano lo stesso linguaggio.
Andare nel particolare penso sia inutile, vado in un caso per dimostrare quanto sia vero.
Prendiamo ad esempio i cosiddetti contratti atipici o a tempo determinato. Chi ha stipulato questi contratti e per chi sono convenienti?
Ovvero questi contratti sono la manna del celo per tutti gli imprenditori, ma essi sono frutto di scelte fatte con il sistema della concertazione per imbrigliare i lavoratori e costringerli di nuovo ad abbassare la testa.
Perché questo, perché ormai come si dice i sindacati e i padroni la pensano allo stesso modo, proprio per i motivi che si diceva prima.

Vengo ora a i Preti.
Si dice soprattutto da molti fedeli che ormai non c'è più religione anche nella Chiesa.
Infatti si vedono spesso Preti invitati a trasmissioni con ballerine succinte a discutere di “problemi sociali”. Presso si vedono Preti al comando di comunità e di associazioni che non hanno nulla con la Chiesa di una volta, con il credo o con il vangelo. Si dice addirittura che la messa non è più come prima e questo è vero in quanto certe volte rinnovarsi significa anche adeguarsi.
Come si fa a dire che è sempre la stessa cosa se una volta certe cose solo i preti lo potevano fare o certe cose i preti non le possono mai fare, e invece oggi tutto è possibile anche per i preti?
E cosi per molti fedeli come per molti lavoratori spesso fanno fatica a riconoscere i propri “ministri”.

Penso infine che anche per i Magistrati vale la stessa cosa, ma confesso che ho paura a entrare in questo argomento, posso solo citare che sono molti i cittadini che dicono che anche i Magistrati fanno politica e frequentano tavoli politici diversi. Quindi come si può non affermare che la politica non è giustizia, ma potere della maggioranza che spesso combatte battaglie solo per il potere? Concludo dicendo per esperienza che i Sindacati, i preti e i Magistrati come dice la gente comune non sono più come una volta, in quanto molti di essi esercitano il loro mestiere perché ormai il loro mestiere e solo “potere” per spingere le “leve di comando” spesso con mani sovrapposte e diverse.

E. B. (Enio Bertolini)

Ardenno 13.07.2003


Nostra lettera inviata alla Redazione di Il Giorno, pubblicata in data 30 novembre 2008 a seguito del Convegno "Spingendo (insieme) la notte più in là.

"E' stata presentata solo una verità di parte, sbagliato"

Intendo rimarcare il mio disaccordo sul patrocinio della Regione, e per questo ho scritto al presidente Formigoni, al dibattito "Spingendo la notte più in là", svolto a Morbegno sugli anni del terrorismo, presenti gli studenti delle superiori della provincia di Sondrio.
Premetto non per citarmi, che ho vissuto in prima persona quegli anni per me "non formidabili".
Infatti una vittima della strage di Piazza Fontana abitava nel mio palazzo. Come responsabile in due grandi aziende milanesi ho avuto alle mie dipendenze un terrorista pluriomicida (penso tuttora in carcere). Ho quindi esperienza sui fatti, perché subiti e vissuti in prima persona.

Ebbene ho seguito con sconcerto raccontare una verità da parte di Mario Calabresi e da Benedetta Tobagi.
Sono rimasto attonito.
Per non parlare poi Manilo Milani che si è giustamente qualificato, tanto che il suo maglione di colore rosso lo confermava in pieno.
E' stato raccontata una parziale ricostruzione (conforme alla sinistra), dicendo che quello era il Paese, quando invece quello non era"un paese", ma un netta e precisa minoranza.
Solo alcune riflessioni di Benedetta Tobagi mi hanno trovato d'accordo, mancava forse la riflessione che in quegli anni chi leggeva a Milano il Corriere Della Sera, doveva nasconderlo e isolare chi la pensava diversamente.

A fine dibattito dopo aver sentito tanta demagogia rivolta ai giovani in modo suddolo, mi sono avvicinato a Benedetta Tobagi alludendo che il dibattito era pretestuoso e la verità raccontata era una sola.
Lei ha accettato il breve colloquio rimanendo visibilmente turbata.
Mi rivolgo a lei presidente Formigoni in quanto trovo scorretto patrocinare una manifestazione sul terrorismo con i soldi dei cittadini e raccontare purtroppo una verità molto sbilanciata.

Enio Bertolini Ardenno